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sabato 23 giugno 2012

Di rime e altro


Il falco


Dai bastioni del mio palazzo
osservo nella mia solitudine,
il mio falco volar alto nel cielo.
Le ali distese in ampi giri,
osserva e scruta l'orizzonte
come fosse l'anima mia.
Solo lui m' è devoto,
a ogni mio richiamo accorre.
Chissà cosa sogna la notte,
quando paziente attende
il primo raggio di sole
del mattino.
 
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Clessidra



Granello dopo granello
la clessidra si riempie e si svuota.
E il tempo scorre via infinito,
lasciando dietro la sua scia di ricordi.
Un punto dopo l'altro,
come in una linea infinita,
come le linee in uno spazio,
come parole senza fine.
Non c'è azione o gesto
che un uomo compia,
che non siano già stata compiuta.
Nulla di nuovo può più essere detto o inventato.
Futuro e passato altro non sono
che i punti di quella linea
che si perde nel tempo e nello spazio
nel quale noi, naufraghi, vaghiamo.
Così, in questa clessidra
che scivola i suoi grani verso il basso
contiamo i nostri attimi
dimenticando ciò che il destino
aveva scritto nell'infinito
labirinto del tempo.





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Re e Regine




Un pezzo dopo l'altro,
se ne vanno come pedine
le anime perse
di questa partita.
Come ombre,
su una scacchiera
ormai vuota
dove false Regine
muovevano i loro passi.
Nero e bianco,
tutto intorno
solo gli amici di sempre
restano, veri e sicuri,
Svelati gli arcani misteri,
sorrido alle tristezze del mondo.
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I Bastioni di Orione

 
Ora che il clangore delle armi
va spegnendosi alla luce degli astri,
il guerriero stanco,
ancor vivo, ferito,
si sottrae al campo di battaglia.
Lo sguardo impaurito,
scruta l'orizzonte
e accoglie, con gesti misurati,
precisi, definitivi,
quanto resta di una piccola,
ostinata follia..
condurre una battaglia,
senza l'orrore del sangue,
dove le spade diventano parole,
e mani e gesti, e sguardi..
possenti come i Bastioni di Orione.









 



 




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